Per studiare serve una casa – Lettera all’Università di Bologna

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Al prorettore vicario Mirko Degli Esposti,
al Rettore Francesco Ubertini,
a tutta la Comunità Accademica

Siamo studenti e studentesse dell’università di Bologna che come tanti e tante altre sono alla ricerca di un alloggio degno e con un prezzo accessibile.
Proveniamo da ogni parte d’Italia, d’Europa, del Mondo, e abbiamo scelto Bologna per la sua università. Oggi però rischiamo di dover rinunciare alla nostra scelta perché un alloggio non lo stiamo trovando.

Bologna negli ultimi tempi è cambiata: da essere la città con l’università più antica del mondo, che migliaia e migliaia di studenti e studentesse hanno attraversato e reso viva, passa ad essere una meta turistica ambita piena di Airbnb, dove le politiche che vengono attuate stanno portando a un cambiamento drastico del tessuto sociale e urbano.

Ci rivolgiamo a voi, rettori e prorettori, perché vi abbiamo sentito dire che non potete intervenire sulle dinamiche del mercato, ma a noi sembra che già lo stiate facendo avvalorando ipotesi di campus super hi-tech “all’americana” fuori dal centro e assecondando proprio questo tipo di mercato.
Voi dite che volete darci una mano per trovare casa fuori porta, noi vi diciamo che così facendo state dando il beneplacito allo spopolamento del centro perché sappiamo che, in fondo in fondo, vi fa comodo tenerci lontani.

Voi dite che ci saranno incentivi per chi trova una casa lontano dal centro, noi vi ricordiamo che questo “sconto” di cui parlate sarà applicato sulle tasse che già paghiamo, le stesse tasse che negli ultimi anni, sempre voi, avete aumentato.

Voi dichiarate che sono previsti nuovi studentati da realizzare, noi sappiamo però che uno studentato da 400 euro al mese non potremo mai permettercelo.

Voi dite di aver destinato 10 milioni per la costruzione di un nuovo studentato al Navile, a noi giunge notizia che non sarà proprio una costruzione a impatto zero, tanto che molti residenti della zona si stanno già lamentando. Noi vi proponiamo quindi di destinare subito i 10 milioni per risistemare il patrimonio già esistente sparso in città così da rispondere in tempi celeri all’emergenza.

Voi dite che comunque non ci dobbiamo preoccupare perché l’offerta didattica è in continuo miglioramento e che, tra le altre cose, avremo la possibilità di frequentare ancora più corsi in inglese.
Noi vi ripetiamo che invece siamo molto preoccupati/e perché senza una casa non si può studiare, nemmeno in italiano, figuriamoci in inglese. (L’inglese lo impareremo quando vorremo o saremo costretti a migrare!)

Noi vi diciamo che il mondo reale in cui viviamo in questi giorni di inizio delle lezioni e della normale attività studentesca è diverso da quello che descrivete in modo distaccato e superiore da lassù. Provate a uscire dalle stanze Rettorato e vedrete che le cose non vanno “alla grande” solo perché ci avete promesso “fantastici” studentati per il futuro.

Noi abbiamo bisogno di una casa subito! Voi, cosa ci rispondete?

Libera Università BOlogna

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